Promettente centrocampista classe 2000, lui è Belfiorese di nascita e dopo aver tirato i primi calci al pallone nel campo sportivo di Belfiore cresce calcisticamente nel Settore Giovanile del Chievo Verona dove rimarrà per ben 7 anni fino alla squadra degli Allievi. Passa poi negli Allievi Élite del San Martino Speme, quindi al Caldiero Calcio dove resterà per 2 anni militando nella Juniores Élite ma aggregato e convocato spesso in Prima Squadra. Nella passata stagione il suo ritorno alla Belfiorese e nonostante la giovane età non desiste di fronte ad avversari molto più esperti di lui, ha ancora moltissimi margini di miglioramento. Lui studia Economia Aziendale all’Università di Verona, tra i suoi hobby c’è la chitarra che suona dall’età di 8 anni e dopo il calcio la musica è la sua passione. Ciao Andrea e ben ritornato a Belfiore.Dopo tanti anni sei ritornato a Belfiore, che effetto ti fa e come ti trovi??Qui a Belfiore mi trovo molto bene, è stato bello ritornare nella società del mio paese dopo tanti anni. Per me è anche una motivazione in più per l’affetto che ho per questa maglia. Qui le persone danno il massimo, non ci si monta la testa ma anzi bisogna sempre lavorare sodo se si vuole arrivare agli obiettivi. È una società seria dove non esiste alcun tipo di pressione, cosa che personalmente apprezzo molto. La squadra è libera di far gruppo senza l’ossessione del risultato, per cui c’è modo anche di divertirsi oltre a lavorare con serietà. Staff, direttore sportivo, presidente e collaboratori tutti sono i primi che fanno gruppo e questo secondo me è la vera forza di questa società. Hai avuto qualche problemino in questo inizio di stagione, ora invece come stai??Ho avuto qualche problemino all’inizio della stagione ma ora sto cercando di venirne fuori recuperando il prima possibile. È stato difficile soprattutto a livello psicologico, ma ho voluto andare fino in fondo a questa cosa. In realtà comunque mi sono sempre allenato individualmente e per cui, essendo in ritardo rispetto al gruppo, incontro meno difficoltà a rientrare in condizione. Sicuramente non sono ancora pronto, ma spero di arrivarci il più veloce possibile in modo da essere nuovamente a disposizione del mister e poter dare il mio contributo a questa squadra. Dopo questo bell’inizio di stagione dove può arrivare la Belfiorese??Abbiamo veramente una bella squadra e siamo partiti molto bene. Secondo me quest’anno c’è uno spogliatoio molto unito, tutti si aiutano e siamo più squadra rispetto la passata stagione. Mister Lonzar è un quasi giocatore, nel senso che con noi ha un bel rapporto aperto ma allo stesso modo è molto bravo nel mantenere il giusto distacco tra allenatore e giocatori. Quando da consigli tutti lo ascoltano. Credo proprio che siamo sulla buona strada per toglierci qualche bella soddisfazione. Vuoi parlarci della tua esperienza nei 7 anni passati al Chievo Verona??Sono stati 7 anni bellissimi, mi hanno fatto crescere calcisticamente e mi hanno formato come persona insegnadomi davvero tanto. Ho conosciuto molte persone a cui sono veramente legato ancora oggi, ti affezioni ai tanti compagni con cui poi ci giochi per diversi anni. Ho avuto la fortuna di giocare con calciatori che ora militano in club importanti, come ad esempio Emanuel Vignato che è riuscito ad approdare in Serie A, oggi giocatore del Bologna Calcio e addirittura della Nazionale Azzurra. Alcuni li sento spesso, su tutti Leonardo Costa del Longare e Nicolò Righetti dell’Ambrosiana, con entrambi sono grande amico fuori dal campo. Colgo l’occasione per fare un grande in bocca al lupo a Nicolò reduce da un’importante infortunio, il mio augurio perché tu possa tornare presto in campo. Hai qualche ricordo o aneddoto calcistico in questi anni a cui sei particolarmente legato, ce lo vuoi raccontare??Un bellissimo ricordo che porto sempre con me dai tempi dei Giovanissimi del Chievo è la qualificazione alla fase finale per l’assegnazione dello scudetto che si è disputata a Chianciano. Eravamo tra le 8 migliori formazioni d’Italia, purtroppo siamo stati eliminati però tantissima soddisfazione. Un altro ricordo che porto con me è stato il torneo con il Chievo fatto in Alabama (USA), una grandissima esperienza di dieci giorni con la squadra, eravamo un gruppo molto legato e ci siamo anche divertiti un sacco. Un aneddoto che invece ricordo è legato allo scorso campionato quando mister Beggio dopo quasi tre mesi che mi allenavo sempre intensamente senza mai battere ciglio, mi ha chiamato da parte ed oltre a complimentarsi per come stavo lavorando mi ha anche detto che la domenica avrei debuttato in Eccellenza con la maglia biancazzurra. Per me un momento molto gratificante, avevo aspettato la mia occasione ed ora era arrivata.(Bravo Andrea, mai mollare 💪)

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