Centrocampista classe ’96, in campo è un combattente per natura, un lottatore che da l’anima su ogni pallone, i suoi interventi sono sempre al limite, si mette a disposizione della squadra per svolgere i compiti che gli vengono assegnati. È partito da Lonigo debuttando giovanissimo in Promozione, approda poi in Eccellenza con le maglie di Sambonifacese e Ambrosiana, giunge alla Belfiorese nella stagione 2016/17 e dopo una parentesi nel S.Martino Speme e nel S. Giovanni Lupatoto l’anno scorso fa ritorno in biancazzurro.Ciao Giovanni, raccontaci un po’ come hai vissuto questa prima parte di stagione??Siamo partiti con un gruppo tutto nuovo, dal primo giorno di preparazione ci siamo allenati con grande voglia e intensità, infatti non a caso abbiamo offerto performance notevoli già dalle prime uscite. In Coppa abbiamo superato il turno contro due corazzate additate tra le papabili pretendenti al titolo come Vigasio e CastelbaldoMasi, in Campionato invece abbiamo incrociato formazioni attrezzatissime come Valgatara e Bassano giocando sempre a viso aperto con tutte. Dispiace aver interrotto proprio in questo momento. Il tuo punto di vista sull’attuale situazione di incertezza sul proseguo dei campionati??È una situazione quasi preannunciata. Noi siamo partiti saltando la prima gara contro l’Arcella causa Covid, poi fortunatamente abbiamo giocare con continuità, ma immaginavo che qualcosa sarebbe accaduto, anche se speravo di evitare il nuovo stop. Mister Lonzar ci aveva messo in guardia dicendoci che sarebbe stata una stagione difficile anche sotto l’aspetto psicologico perché giocare una partita si ed una no può diventare un’ulteriore difficoltà e per questo il suo lavoro è stato anche quello di prepararci a superare questo ostacolo per ripartire, quando sarà il momento, con lo stesso entusiasmo di inizio anno e dar continuità al momento positivo che stavamo attraversando. Cosa puoi dirmi del nuovo gruppo-squadra e del tuo nuovo mister??Sono stato compagno di mister Lonzar all’Ambrosiana, è stata una bellissima stagione, io ero giovanissimo e lui era già un allenatore in campo, giocatore calcisticamente molto intelligente, non mi sorprende che oggi sia stimato come coach. Sono molto sorpreso in positivo dal modo in cui il mister sta gestendo il gruppo, perché sa dare la giusta importanza a tutti e nessuno si sente escluso. La Belfiorese di quest’anno è formata da tanti nuovi ragazzi con innesti di qualità, coesione fin dall’inizio e un particolare feeling che sembra di giocare insieme da anni. Hai un ricordo particolare che vuoi raccontarci??Sì, ho un bellissimo ricordo che porto sempre con me. Nel 2015 ho avuto la fortuna di giocare nel mitico stadio San Siro di Milano la finale del “Torneo delle Regioni”. Facevo parte della selezione Veneta della Juniores guidata da Andrea Basso, la competizione era organizzata dalla Lombardia e giocammo la finalissima nella “scala del calcio”, un’emozione unica, ho ancora adesso la pelle d’oca, un momento che non dimenticherò mai.Ora vogliamo conoscere anche il dottor Giovanni Tadiotto fuori dal campo??Sono un ragazzo come tanti altri che fa le cose che fanno tutti quelli della mia età. Mi sono laureato in Scienze Politiche a Padova, indirizzo Governo dell’Amministrazioni, e ora sono al secondo anno di Magistrale, curriculum Governo delle Politiche Pubbliche, e spero di finire gli studi entro il 2021. Nella vita di tutti i giorni sono persona socievole, sempre pronto allo scherzo, estroverso ma d’animo buono e non mi tiro mai indietro quando c’è da dare la disponibilità, un po’ come quando sono all’interno del rettangolo di gioco.
6 novembre 2020