Nel calcio la figura dell’allenatore è sempre più importante, si occupa della preparazione fisica e tattica di un atleta e dell’intera squadra. Serietà, disponibilità e professionalità sono i cavalli di battaglia di Giuseppe Santi, l’allenatore in seconda della Prima Squadra della Belfiorese dal 2013. La sua avventura tecnica inizia con 2 stagioni alla Juniores Élite del S. Martino Speme seguite poi da altre 2 nella Prima Squadra sammartinese. Da lì l’allora direttore sportivo Giraldini lo vorrà in biancazzurro e Giuseppe conosce un ambiente famigliare che lo accompagnerà fino ad oggi, suo ottavo anno alla Belfiorese.
Ciao Beppe e ben ritrovato. Innanzitutto volevo sapere da dove nasce questa tua passione per il calcio?? È semplicemente una mia passione, da piccolo ricordo che ero una bella peste e scappavo spesso da casa per andare a giocare a pallone con gli amici. In quegli anni, sull’onda dello scudetto gialloblu e cercando una via per raddrizzarmi un po’, mio padre penso bene di iscrivermi a calcio per vedere se sfogandomi con questo sport avrei messo un po’ la testa a posto. Credo ci sia riuscito, da allora ho giocato a calcio per 28 anni nella Speme, un anno a Valtramigna ed infine 2 negli Amatori Castagne’. Finito col calcio giocato sono poi passato nei ruoli tecnici.
Sono tanti anni che sei qui alla Belfiorese, che Società è?? Si, è vero, sono ormai tanti anni che sono a Belfiore. Il primo motivo che mi viene in mente è perché qui esiste un gruppo di persone che portano avanti il calcio, sia a livello giovanile che di prima squadra, facendo un lavoro davvero esemplare ed encomiabile sia dal punto di vista umano che organizzativo. Qui stai bene come in famiglia ed ho conosciuto tante persone fantastiche.
Qual’e la tua valutazione sulla squadra di quest’anno e sul lavoro fatto fin’ora?? Premetto che per me il momento è molto difficile, manca molto tutto ciò che è fare calcio, specialmente dopo 35 anni di attività in cui il calcio è diventato una mia cosa naturale. Oggi valutare questa squadra è difficile, però posso dire che direttore sportivo e società hanno fatto un ottimo lavoro allestendo una validissima rosa con cui poter lavorare. Il gruppo dei ragazzi è un bel mix tra giovani e meno giovani, tutti dal gran senso del sacrificio e del lavoro per poter raggiungere gli obiettivi prefissati, ma allo stesso tempo c’è sempre modo per far gruppo e divertirsi. Il lavoro fatto fin qui è molto soddisfacente, poi i risultati sono sempre quelli che alla fine giudicheranno tutto.
Che campionato sarà quest’anno, dove può arrivare la Belfiorese?? Mah, non saprei, l’attuale situazione di incertezza è strana per tutti, le variabili possono essere infinite ma dopo le prime uscite questa squadra ha già dimostrato di aver un gran carattere. Al riavvio delle attività dovremmo essere bravi a dare continuità al lavoro fatto fin qui dal mister e le soddisfazioni potrebbero diventare molte.
In tutti questi anni ci sono dei giocatori che ti hanno particolarmente colpito per tanti motivi?? In questi anni ho avuto modo di vedere molti bravi giocatori, non vorrei sminuire nessuno ma se devo fare due nomi dico Alberto Artuso e Francesco Baltieri. Tante stagioni insieme, Balto è tuttora qui, sono due ragazzi da prendere a modello per serietà, impegno e sacrificio, sicuramente esempi per tanti e due uomini ancor prima di calciatori.
Hai qualche ricordo a cui sei particolarmente legato?? Ho tanti bei ricordi che conservo gelosamente con me, qui a Belfiore potrei dire la vittoria del campionato di Promozione ma anche la conquista della Coppa Italia Dilettanti del Veneto, però su tutti dico la mia prima panchina da solo nel campionato di Eccellenza avvenuta sul campo di Chioggia con la Belfiorese, è certamente una cosa che non scorderò mai!
9 dicembre 2020