Giovane centrocampista di qualità, è un classe 2000 che si è messo subito in luce per le sue doti tecniche. Grazie alla sua duttilità viene impiegato anche come seconda punta, lui gioca per la squadra ma è dotato di un gran tiro che gli permette di trovare la via del gol. Disponibile e serio, vanta ancora margini di miglioramento data la sua giovane età. Inizia il suo percorso nel Settore Giovanile del Caldiero Calcio e nel 2013 approda al Chievo Verona giocando nei Giovanissimi e negli Allievi Nazionali. Nella stagione 2015/16 fa ritorno alla società gialloverde termale militando prima nella Juniores Elite e poi in Eccellenza con la Prima Squadra per ben 2 anni. Va in Promozione all’A.Cavalponica per due campionati ed infine quest’estate giunge alla Belfiorese.
Benvenuto Jacopo alla Belfiorese. Innanzitutto che ambiente hai trovato qui a Belfiore, ti trovi bene?? Qui a Belfiore ho trovato l’ambiente di cui avevo bisogno, un’ambiente che ha rispecchiato quello che dirigenza e terze parti mi avevo assicurato, un’ambiente sereno, umile, organizzato. A partire dal team manager, al mister, al massaggiatore, al direttore sportivo, al presidente, sono tutte persone sempre disponibili per qualsiasi richiesta, un gruppo fantastico che non mi aspettavo fino a questo punto, sono davvero impressionato in positivo. Fin dal primo giorno c’è stata una bellissima intesa con tutti i miei compagni, dai “giovani” ai “vecchi”, tutti uniti e non a “gruppetti” come accade spesso in altre realtà. Conoscevo già il mitico Renato Varco, dirigente biancazzurro che da tempo mi parlava molto bene di questa società e della serietà dell’ambiente. Conoscevo Pietro Turrini, Carlo Faedo, Andrea Ciuffo, Andrea Mosele e Nicola Pimazzoni, quest’ultimi due già miei compagni al Chievo e alla Cavalponica. Sono già stato allenato per due anni da mister Lonzar, prima al Chievo e poi l’anno scorso alla Cavalponica. Ho legato subito con tutti i ragazzi, in modo particolare con Alessandro Speri, un grandissimo giocatore ma anche grandissima persona che stimo molto, e con l’estroso e simpatico Giovanni Tadiotto.
Dopo questa bella prima parte di stagione, dove può arrivare la Belfiorese?? Secondo me questa squadra può fare molto bene, può raggiungere obbiettivi inaspettati, bisogna solo acquisire più consapevolezza delle potenzialità che abbiamo nonostante sulla carta, rispetto alle favorite, vi siano meno nomi di rilievo. Peccato per questo stop perché stavamo facendo davvero bene, ma sono sicuro che ci toglieremo delle soddisfazioni. E tu come stai, com’è stato il tuo inizio e come sarà la tua stagione quest’anno??Sto bene, anche se all’inizio ho incontrato un fastidioso problemino muscolare, ma sono contento del mio avvio di stagione che ritengo positivo, sopratutto per il nuovo ruolo che il mister mi ha affidato, per me è un grande onore aver Emilio Brunazzi come compagno di reparto. Non ho ancora fatto gol, arriveranno, però mi sono divertito molto in questa nuova posizione e per questo ringrazio la fiducia riposta in me. Manca a tutti la voglia di ricominciare a giocare a calcio ma la salute vien prima di tutto!
Hai un ricordo particolare, qualche aneddoto che ci vuoi raccontare?? Un bellissimo ricordo che porto sempre con me dai tempi dei Giovanissimi del Chievo è la qualificazione alla fase finale per l’assegnazione dello scudetto che si è disputata a Chianciano. Eravamo tra le 8 migliori formazioni d’Italia ma purtroppo siamo stati eliminati da Inter e Milan, però tantissima soddisfazione. Un altro ricordo bello che ho è senz’altro il mio primo gol in Eccellenza con il Caldiero, avevo solo 17 anni ed ero subentrato dalla panchina, mi ricordo che realizzai la rete del 2-0, che grande soddisfazione e orgoglio per me, in quella squadra giocavano Guccione e Zerbato, due nomi su tutti per far capire la caratura.
Nella vita di tutti i giorni chi è Jacopo Girardi?? Sono uno studente arrivato all’ultimo anno dell’Istituto Agrario, un ragazzo semplice come tanti altri, condivido molte esperienze con Giulia, la mia fidanzata da quasi due anni. Durante il periodo estivo lavoro in agricoltura nella azienda di mio zio ed in quella di famiglia principalmente a vigneto e frutteto, mi piace anche andare a pesca che è una passione che mi ha trasmesso mio nonno Silvio. Insomma, se non si è capito, non amo di certo stare fermo!
19 novembre 2020