Intervista al difensore della Belfiorese Nicola Andreis pubblicata all’interno della rubrica dedicata all’iniziativa “Pallone d’Oro 2022” de L’Arena di Verona.
ANDREIS, IL MASTINO DELLA BELFIORESE « ALLA D CI PENSO ». Un passo indietro pur di giocare. Nicola Andreis, centrale difensivo della Belfiorese, l’estate scorsa non ha avuto dubbi. Veniva da una stagione con la casacca del Caldiero, in serie D, ma per lui solo poche partite in campo con i termali. «È stata una esperienza importante in un ambiente compatto e in una società dove tutto funziona alla perfezione e che ha tutti i numeri a livello strutturale e di dirigenti per fare un ulteriore passo in avanti e cimentarsi in un campionato professionistico. Per quel che mi riguarda ero chiuso da giocatori forti. Volevo giocare di più e in quest’ottica ho valutato attentante le proposte che ho ricevuto. Si era fatta avanti l’Ambrosiana, dove avevo già giocato, e il San Martino Speme che mi avrebbero permesso di rimanere in serie D. Ci sono stati contatti anche con il Vigasio ma alla fine ho puntato tutto sulla Belfiorese in Eccellenza. Se non altro per “premiare” la costanza del direttore sportivo Mirko Cucchetto che da anni, puntualmente, sondava la mia disponibilità», racconta il ventisettenne di Caselle di Sommacampagna. «Ho avuto fiuto, alla luce dei fatti, nella decisione presa. Siamo quarti in classifica in un campionato dominato dal Villafranca. Un exploit incredibile quello dei blaugrana frutto di programmazione e di un mister, Corghi, che ha dimostrato ancora una volta di essere un valore aggiunto. La promozione per la Belfiorese ovviamente è irraggiungibile ma l’anomalia non siamo noi ma l’incredibile cammino del Villafranca, società che conosco bene. Vi ho giocato nella stagione sfociata con la retrocessione anche se poi terminata con largo anticipo sulla normale chiusura del campionato per via del Covid 19. Mancavano ben undici partite alla fine del campionato regolare: a onor di cronaca va ricordato che eravamo ultimi in graduatoria. Oggi se guardiamo gli altri gironi di Eccellenza vediamo che l’equilibrio regna sovrano e con i nostri punti in classifica saremmo ancora a qui a fare sogni di gloria», continua il difensore che divide la giornata tra il lavoro nelle due pizzerie di famiglia, il Volo e Il cavolo a merenda a Caselle, e i tre allenamenti serali a Belfiore. Mezz’ora d’auto, spesso con il compagno di squadra Rossignoli, per raggiungere l’impianto sportivo e mettersi agli ordini dell’allenatore Nicola Lonzar: «Già l’avevo incontrato come avversario sui campi di calci. È bravo ha numeri importanti che ha trasmesso alla squadra e lo stiamo dimostrando sul campo. Siamo alle spalle delle tre superpotenze Villafranca, Montecchio e Vigasio e puntiamo a difendere il quarto posto mettendo più punti in cascina. Si, gioco regolarmente e ho collezionato 19 presenze e una rete contro il Montorio. Come? Di testa dagli sviluppi di un angolo. Diciamo che è il mio marchio di fabbrica», sorride Andreis che non ha riposto le mire di tornare in serie D. «Perché non dovrei. Anche l’età è ancora dalla mia parte. Ripeto non ho alcun rimpianto nella scelta fatta di scendere di categoria. Era necessario rimettermi in gioco, trovare continuità di prestazioni. Insomma ripartire», sottolinea il difensore che vive con i genitori e non ha una squadra del cuore. «Gli avversari? Beh chi mi ha messo a dura prova è Giovanni Guccione del Montecchio anche se il più difficile da fermare è Francesco Baltieri. Per fortuna gioca con me alla Belfiorese», conclude il giocatore in lizza per conquistare il pallone d’oro.
9 marzo 2022